L’UTILIZZO DELLE PUNTE A CANNONE


Le punte a cannone non sono utensili autocentranti, per questo motivo, le foratrici professionali prevedono dei sistemi a boccole che mantengono in posizione l'utensile fino a quando tutta la cuspide della punta non è penetrata nel pezzo. (fig. 1)
Su macchine tradizionali e centri di lavoro si rende invece necessario un preforo (profondo almeno 2 volte il diametro) che mantenga la punta nella corretta posizione. (fig. 2)
Non appena la punta è penetrata abbastanza in profondità, inizia ad auto guidarsi grazie agli appositi pattini ricavati nella cuspide che, inoltre, sono anche i responsabili della corretta calibratura del foro.
La forma dei pattini può variare a seconda del materiale da lavorare in modo da ridurre al massimo l'attrito tra l'utensile e il pezzo. In certi casi, per garantire una buona durata dell'utensile, oltre alla modifica della geometria dei pattini, si rende necessaria l'applicazione di appositi rivestimenti alla cuspide.
Il frazionamento del truciolo e l'usura del filo tagliente della punta dipendono dal tipo di materiale da forare e dalla sua omogeneità. Al fine di mantenere il foro in tolleranza e aumentare la durata dell'utensile è importante garantire le giuste condizioni di lavoro e la corretta evacuazione del truciolo adeguando i parametri di taglio: velocità, avanzamento, angoli di affilatura della punta e pressione del refrigerante.